Canzone Delle Situazioni Differenti - Francesco Guccini

Canzone Delle Situazioni Differenti - Francesco Guccini

Альбом
Stanze Di Vita Quotidiana
Год
2006
Язык
`italiano`
Длительность
539530

Abaixo está a letra da música Canzone Delle Situazioni Differenti , artista - Francesco Guccini com tradução

Letra da música " Canzone Delle Situazioni Differenti "

Texto original com tradução

Canzone Delle Situazioni Differenti

Francesco Guccini

Andammo i pomeriggi cercando affiatamento

Scoprivo gli USA e rari giornaletti

Ridesti nel vedermi grande e grosso coi fumetti

Anch’io sorrisi sempre più scontento

Poi scrissi il nome tuo, versando piano sulla neve

La strana cosa che sembrava vino

Mi aveva affascinato il suo colore di rubino

Perché lo cancellasti con il piede?

La scatola meccanica per musica è esaurita

Rimane solo l’eco in lontananza

Ma dimmi cosa fai, lontana, via nell’altra stanza

Ma dimmi cosa fai della tua vita

O sera, scendi presto!

O mondo nuovo, arriva!

Rivoluzione, cambia qualche cosa!

Cancella il ghigno solito di questa ormai corrosa

Mia stanca civiltà che si trascina

Poi piovve all’improvviso sull’Amstel, ti ricordi?

Dicesti qualche cosa sorridendo

Risposi, credo, anch’io qualche banalità

Scoprendo il fascino di un dialogo tra i sordi

Tuo nonno era un grand’uomo, famoso chissà cosa

Di loro si usa dire «è ancora in gamba»

Mi espose a gesti e a sputi quella «weltanshauung» sua stramba

Puntando con un indice una rosa

Malinconie discrete che non sanno star segrete

Le piccole, modeste storie mie

Che non si son mai messe addosso il nome di poesie

Amiche mie di sempre, voi sapete!

Ebbrezze conosciute già forse troppe volte

Di giorno bevo l’acqua e faccio il saggio

Per questo, solo a notte, ho quattro soldi di messaggio

Da urlare in faccia a chi non lo raccoglie

Il tuo patrigno era un noto musicista

Tuo padre lo incontravi a qualche mostra

Bevemmo il tè per terra e mi piaceva quella giostra

Di gente nelle storie tue d’artista

Mi confidasti trepida non so quale segreto

Dicendo «donna» e non «la cameriera»

Tua madre aveva un forte mal di testa quella sera

Fui premuroso, timido, discreto

E tu nell’altra stanza che insegui i tuoi pensieri

Non creder che ci sia di meglio attorno

Noi siamo come tutti e un poco, giorno dopo giorno

Sciupiamo i nostri oggi come ieri

Ma poi che cosa importa?

Bisogna stare ai patti

Non voglio il paradiso né l’inferno

Se a volte urlo la rabbia, poi dimentico e mi perdo

Nei mondi dentro agli occhi dei miei gatti

Uscimmo un po' accaldati per il troppo vino nero

Danzammo sulla strada, già albeggiava

Sembrava una commedia musicale americana

Tu non lo sai, ma dentro me ridevo…

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