Divenuto scemo - Lumiere

Scaldarla, dovrei scaldare la voce

Non so, mio padre mi ha detto una cazzata una volta: tipo che dei cantanti,

prima di salire sul palco, mangiavano due acciughe, una cosa del genere,

sotto sale, sì sotto sale si fanno le acciughe, giusto

Chiedimi di tutto ma non oggi, come faccio?

Che son metereopatico, là fuori c'è un tempaccio

In più non ho capito se ancora adesso ti piaccio

Se poi ti do due giri di parole di vantaggio

Nella mia testa non sai quanti discorsi facciamo

Noi che ci rinfacciamo i traguardi che raggiungiamo

Ma in tutto questo tempo ho solo preparato un piano

In caso mi vedessi in pausa, ho la cassa col pranzo in mano;

E un sorriso sotto sforzo, due etti di cotto addosso

Percepisci i miei due però non mollo l’osso

Ma quando ero pedone, è vero, avevo il mondo sotto

Però davanti alle strisce non si fermava uno stronzo

Finalmente dopo tanto la patente sì l’ho presa

Ai semafori vedo un casino di coppie sicure

Mentre ho nel sedile affianco i miei sacchetti della spesa

Che mi fanno suonare i sensori delle cinture, benissimo.

(Benissimo)

Bisogna rimanere calmi, shalli, tranquilli, rilassarsi e dire che:

Ho solamente gli occhi lucidi non sto piangendo

Sai benissimo, al mattino ho sempre il raffreddore

Quindi se non sei qui per darmi un fazzoletto

Puoi anche andare a fare in culo, grazie, per favore

Che già mi sento abbastanza a disagio

Hai sempre messo una certa pressione

Che poi per farmi sentire a disagio

Mi bastano quelle poche persone

(Eh) Un cazzo da fare

Non avevamo proprio un bel cazzo da fare

Ti vedo addetta alla pubblicità condominiale

A dire: «Scusa, ho sbagliato vita da rovinare»

Perché che non la pago né lascio profitti

Non apro che te ne approfitti

Io che dormendo ho visto meno letti che soffitti, vorrei farlo

Ma ho due gatti arrapati in cortile che non stanno zitti e beati loro